A livello di redditività per gli istituti distributori invece, è evidente che un prodotto monetario o un BoT non offrono la stessa marginalità di un prodotto strutturato come quello sottoscritto dalla lettrice. Mentre infatti le commissioni applicabili dall'intermediario sull'acquisto di BoT, BTp, CcT (o altri prodotti monetari) raramente può superare lo 0,50%, quelle applicabili a strumenti come il Reload III possono tranquillamente superare il due per cento (nel caso in questione il prospetto informativo indica una commissione di collocamento del 3,40 per cento). Molto spesso inoltre queste commissioni sono in parte riconosciute al soggetto che le ha collocate (Poste italiane in questo caso).
Relativamente alla possibilità di uscire dall'investimento, infine, è sempre possibile vendere il titolo al prezzo di mercato (al momento il titolo in questione non è quotato, ma lo sarà entro pochi giorni); è evidente però che a meno di un riconoscimento di responsabilità da parte dell'istituto distributore, l'eventuale perdita rimarrà a carico dell'investitore. Non sussistono invece problemi o costi di alcun tipo relativamente al passaggio dei titoli ai beneficiari testamentari. È da sottolineare tuttavia che mentre BoT, BTp e CcT sono esenti dalle tasse di successione, gli altri titoli e investimenti monetari sono soggetti a questo tipo di tassazione, anche se a partire da un livello di franchigia assai elevato (un milione) per gli eredi in asse diretto.